Da Tōkyō a Torino
Il fascino sempreverde degli haiku di Matsuo Bashō
30 haiku del grande haiji giapponese in lingua originale, in inglese, in italiano e in piemontese
di Mario Chiapetto e Sergio Donna
PRESENTAZIONE
di Nicola Duberti
Questo non è un libro di haiku: questo e “IL” libro di haiku che tutti dovrebbero avere.
Intanto perché ha come autore Bashō, cioe l’inventore dell’haiku, che sarebbe come dire Dante Alighieri per la poesia italiana. E già questo ‒ scusate se e poco! ‒ dovrebbe essere sufficiente per spingere chiunque a volerne possedere gelosamente una copia.
Ma c’e una ragione in più: fra le lingue in cui i testi classici di Bashōsono tradotti c’e anche il piemontese, che affianca magistralmente le altre due lingue della traduzione, ossia l’italiano e l’inglese.
Il legame fra il piemontese e l’haikuè più stretto di quanto molte persone immaginino: in diverse varietà di piemontese, infatti, hanno prodotto numerosi haiku Carlo Regis(Mondovi), Tavo Burat(Biella), Sergio Donnae Sergio Notario, (entrambi di Torino), Sergio Aschero(Garessio) e io stesso (che ogni settimana ne scrivo uno per l’Unione Monregalese di Mondovì).
Pertanto si può dire che questo libro paga il debito dei poeti piemontesi nei confronti della tradizione giapponese che cosi potentemente ha agito e sta agendo sul loro immaginario poetico e sul loro mestiere di scrittori. E lo fa nel modo piu completo possibile, associando la competenza storica e linguistica di Mario Chiapettoalla passione poetante di Sergio Donna, intrecciate e impreziosite da una serie di immagini che non sono di contorno ma aiutano il lettore a entrare pienamente nello spirito di Bashōe dell’haiku.
Nicola Duberti
Insegnante di Lingua piemontese
nicola.duberti@unito.it