Cinquanta sonetti di Sergio Donna tutti da gustare

Cinquanta sonetti di Sergio Donna tutti da gustare

È uscita l’ultima silloge di liriche in lingua italiana del poeta torinese

 È uscita l’ultima silloge poetica di Sergio Donna, poeta torinese che spazia con pari disinvoltura dalle liriche in Lingua italiana a quelle in Lingua piemontese.

 È intitolata “Sonetti | Raccolta di poesie”, titolo più che appropriato in quanto la raccolta riunisce 50 recenti sonetti in lingua italiana, forma metrica particolarmente amata dal poeta, che così commenta la sua opera:

“In questa mia raccolta di 50 liriche si riflettono la mia anima, i miei sentimenti più profondi, le mie angosce, i miei incubi, ma anche il convincimento, forte e radicato, che la Poesia possa aiutarci a guardare le vicende del mondo con filosofia, con una punta di ironia, e con quella fede, robusta e solida, che ci fa credere in un domani più sereno e luminoso”.

  Dal canto suo, il poeta Innocente Foglio nella sua Prefazione così commenta questa raccolta poetica

 “Penso sempre che ogni vita sia un capolavoro letterario, ma non tutti scelgono di scrivere la propria vita. Sergio Donna ha deciso di farlo, facendoci innamorare con il suo stupendo poetare. Perché non può fare a meno di scrivere e di narrare in poesia ciò che i suoi occhi e la sua mente si ritrovano di fronte. Nelle sue liriche emergono immagini e pensieri, legittimati dalla stanchezza o dalla serenità, o da quella saggezza (tanta saggezza) che Sergio Donna porta con sé. A volte nelle sue parole si leggono testamenti, “aneliti di luce”, “pianti catartici”, “sogni d’amore”, imprecazioni taciute, dubbi e nuove certezze, che forse nemmeno l’autore è in grado di rileggere con razionalità. Senza le sue parole sapremmo troppo poco di lui e anche con le sue parole non possiamo che fermarci sulla soglia dei suoi immensi pensieri, ma almeno potremmo sapere da dove provengono le poesie di Sergio Donna che odorano d’antico e sanno di abbracci, di grida e di sospiri infiniti.

Può veramente far bene a tutti noi imbattersi nei versi di questo Benvenuto Cellini che tesse con fili d’oro le sue poesie… Sergio Donna”.

Sergio Donna, Sonetti | raccolta di poesie, Ël Torèt | Monginevro Cultura, Torino, 2023.

Per info e prenotazioni, scrivere a: segreteria@monginevrocultura.net

“Sergio Donna: la voce di un poeta”

Le sillogi “Sonetti” e “Metrica|Mente”: scrigni di una poetica di sensibilità e bellezza che è dono e motivo di riflessione per il Lettore

di Maria Luisa Alberico

Torinese di Borgo San Paolo, Sergio Donna è autore di romanzi, saggi e raccolte di poesie, in lingua italiana e piemontese. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è appassionato di storia e cultura del Piemonte, collabora infatti come giornalista con la rivista Torino Storia e al quotidiano on line “Piemonte Top News”. In collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, ha pubblicato le monografie “Torèt, le fontanelle verdi di Torino”, “Portoni torinesi”, “Chiese, Campanili & Campane di Torino”, “Giardini di Torino”, “Fontane di Torino” e “Statue di Torino”. Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell’“Armanach Piemontèis – Stòrie d’antan”.

Parlare delle poesie di Sergio Donna, dei suoi sonetti in rima o dei componimenti in versi liberi, significa spaziare tra i turbamenti del cuore, che appartengono a tutti noi, tra le gioie anche piccole che costellano le nostre giornate, tra le delicate speranze… Di lui hanno scritto autorevoli commentatori e appassionati di poesia, intercettando il suo personale approccio ai temi dell’esistenza che, pur non dimenticando le inquietudini personali e i timori del nostro tempo, accoglie la fede di credere in un domani più sereno.

Versi intessuti con fili d’oro” è stato il commento di un altro poeta, un animo sensibile purtroppo scomparso, che ben conosceva ed apprezzava la poetica di Sergio Donna e direi, il potere esortativo dei suoi versi, la sua capacità di mettere a nudo i sentimenti professati e le emozioni provate, così come leggiamo in “Pianto catartico” (n° 2, in “Sonetti”) e nel componimento “La rotta” (n° 24, in “Sonetti”)
Apprezzo di Sergio Donna in primo luogo il fatto di essere un poeta contemporaneo, attento e sensibile al contesto umano, culturale e politico internazionale e in quanto tale impegnato a lanciare un appello forte contro distruzione e morte. Sono due in particolare i componimenti che riflettono queste tematiche: “Regno contro regno” (n° 11 della silloge “Metrica|Mente”) ci descrive l’attualità del nostro mondo, dove sembra che l’umanità non sia in grado di redimersi, di rivolgere alla vita le proprie energie anziché all’autodistruzione. Sono versi vibranti, che dimostrano tutta l’assurdità delle nostre scelte collettive e il danno, forse irreversibile, che stiamo arrecando all’ambiente. Fa eco a questo componimento “Per la cruna di un ago” (n° 28 della raccolta “Sonetti”), un appello drammatico a mantenere viva la speranza di un giorno senza guerra e senza odio.
Sergio Donna non può fare a meno di scrivere e di narrare in poesia ciò che i suoi occhi e la sua vigile mente registrano fin nei più nascosti dettagli: scene quotidiane, la fatica dei mestieri di una volta, la seduzione di un incontro innocente come il primo amore, la stessa sofferenza, supportata dalla fede, come in “Cuore innocente” (n° 10 della silloge “Sonetti”) , regala versi struggenti.

La sua sensibilità si rivolge spesso alla Natura , alla contemplazione di quegli attimi di pura bellezza, come nell’incanto di “Tramonto rosa” (n° 17 della silloge “Metrica|Mente”) o nell’atmosfera di dialogo interiore con la “Luna piena” (n° 26 della stessa raccolta), che suggerisce illusioni, progetti, versi che ci invitano all’ammirazione solitaria, intima, e alla riflessione su noi stessi, sul nostro percorso in questa vita.

Del resto, tutto (proprio tutto: ce lo dicono i versi de “Il canto del poeta”, in “Sonetti”, n° 39) può essere cantato da chi come Sergio Donna, mentre compone e coglie la propria ispirazione, sa far risplendere, oltre che su se stesso, la luce di una poetica che sia dono e motivo di riflessione anche per il Lettore.

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